OTO Melara

Dettaglio di un libro matricola della società Odero Terni Orlando
Titolo azionario della società Odero Terni Orlando
Disegno tecnico di una bocca da fuoco da 305/46 prodotta dalla Vikers Terni
Logo storico della società Odero Terni Orlando
Depliant pubblicitario delle produzioni della OTO Melara
Titolo
Natura giuridica
Società
Descrizione
La storia della OTO Melara, lunga oltre un secolo, sfugge ad uno schema preciso di riferimenti archivistici, a causa della molteplicità ed eterogeneità dei suoi attori, di cui le carte prodotte sono le testimoni.

La prima ragione sociale è stata Vickers-Terni, costituita grazie agli accordi raggiunti nel 1905 tra la fabbrica inglese Vickers Maxim & Son di Londra e la Terni Società degli Altiforni, Fonderie e Acciaierie, leader umbra nella produzione degli acciai. Questa joint venture della meccanica pesante vede un contesto ricco di possibilità grazie dalla presenza del Regio Arsenale, inaugurato nel 1869, e il cui indotto ha cambiato radicalmente il volto del territorio, accelerandone lo sviluppo.

I lavori di costruzione dello stabilimento, edificato nel sito che occupa ancora oggi, iniziano nel 1906 e si concluderanno nel 1911: 150.000 mq di reparti e impianti. La produzione sarà avviata già nel 1909, con le artiglierie di grosso calibro destinate a la “Cavour”, prima corazzata moderna della Regia Marina Italiana. Nel 1912 la Vickers-Terni si aggiudica il primo contratto importante con la fornitura di artiglieria per il Regio Esercito, consistente in 92 batterie di cannoni da campagna da 75 mm modello Déport (dal nome del progettista, un colonnello francese; molti dei primi prodotti dell’azienda, infatti, sono costruiti su licenza).

Alla fine della guerra, con la conseguente flessione del mercato, inizierà un periodo complesso per la fabbrica che, nel 1923, vedrà i britannici sfilarsi completamente con la ragione sociale che diventerà Terni Società per l’Industria e l’Elettricità, sino al 1927. È in questo anno che diventerà centrale il ruolo della famiglia Odero (già coinvolta in molte partecipazioni della Terni): nasce l’Odero Terni.

Nel 1929 entrerà a farne parte un’altra delle importanti dinastie imprenditoriali italiane (anch’essa già coinvolta nella Terni e in altri importanti Cantieri Italiani, come quelli di Livorno): gli Orlando, dando così avvio alla Odero Terni Orlando (il cui acronimo O.T.O. accompagnerà la sorte dell’azienda).

Nel 1933 con la costituzione dell’IRI, il controllo della OTO passerà sotto il controllo pubblico, registrando un notevole ampliamento degli impianti e della produzione (tra gli altri, il cannone 381/50 Mod. 1934 tipo Ansaldo e il 152/55).

Con la Seconda guerra mondiale e dopo l’8 settembre 1943, lo stabilimento sarà un sito legato a movimenti di resistenza interna di lotta partigiana e alle mobilitazioni operaie che daranno vita, per esempio, agli scioperi del marzo 1944. Numerosi e disastrosi saranno i bombardamenti degli angloamericani, al punto che, alla fine del conflitto, più di metà dello stabilimento risulterà distrutto e il 70% dei macchinari danneggiati o sottratti per le requisizioni precedenti.

La ripartenza sarà difficile. Per le condizioni dei trattati di pace, l’azienda non potrà più produrre armamenti, orientando così la produzione sul civile, grazie al know how e alle competenze di progettisti e maestranze. Da questa fase, nasceranno i trattori agricoli, gli impianti tessili per la lavorazione automatica, i carrelli elevatori. Con l’ingresso dell’Italia della NATO, il governo chiederà alle aziende del settore della difesa di ritornare a questa produzione per ragioni tattico-strategiche, oltre che industriali.

Nel frattempo, la ragione sociale, dopo che l’Odero Terni Orlando sarà liquidata il 15 marzo 1951, si trasformerà prima in Società Meccanica della Melara S.M.M. (1951-1955) per diventare poi, dal 18 marzo 1955 OTO Melara S.p.a., denominazione con cui l’azienda diventerà conosciuta in tutto il mondo. Tra i prodotti di punta del settore navale, il cannone 76/62 Compatto, e nel 1967, il cannone navale 127/54, “fratello maggiore” del Compatto, destinato a diventare l’armamento principale dei nuovi caccia e fregate della Marina Militare Italiana.

Nel 1972, si chiuderà l’arco cronologico del patrimonio documentario inventariato, riconosciuto nel 2008 di “notevole interesse storico” dalla Soprintendenza Archivistica della Liguria (con successiva integrazione nel 2018).

Nel 1994 la OTO Melara si fonderà con la Breda Meccanica Bresciana, diventando Otobreda.
Tra il 2001 e il 2016 tornerà a essere OTO Melara, entrando in Finmeccanica.
Nel 2016 confluirà in Leonardo (denominazione assunta nel 2017), prima nella Divisione Sistemi di Difesa (insieme alla ex Whitehead Moto Fides WASS di Livorno) e, dal 2018, nella Divisione Elettronica di Leonardo, prima come Business Unit Defence System (Stabilimenti di La Spezia, Brescia e Livorno) e dal 2023 come Business Area Defence System.
Estremi cronologici
1905 - ***
Copertura territoriale
La Spezia
Denominazioni alternative
Altre denominazioni:
Vickers Terni – Società Anonima di Artiglierie ed Armamenti, 1905-1923
Terni - Società per l’Industria e l’Elettricità, 1923-1927
Odero Terni – Società per la Produzione di Natanti, Macchine Utensili e Armamenti, 1927-1929
Odero Terni Orlando – Società per Costruzione di Navi, Macchine ed Artiglierie, 1929-1951
Società Meccanica della Melara S.M.M., 1951-1955
OTO Melara S.P.A., 1955-1994
Otobreda, 1994-2001
OTO Melara S.P.A. – Finmeccanica, 2001-2016
Leonardo Divisione Sistemi di Difesa, 2016 – 2018
Leonardo Divisione Elettronica, 2018 - ad oggi
Complessi archivistici prodotti
Archivio Storico Oto MelaraArchivio Storico OTO Melara
Riferimenti bibliografici
Archivio OTO Melara 1902-1972. Inventario, a cura di Alessandra Vesco, 2012, Genova, Collana Strumenti vol. V, Fondazione Ansaldo
Lorenzo Tronfi, Vickers-Terni Società Italiana di Artiglieria ed Armamenti: un'alleanza industriale nel sec. XX, La Spezia, Accademia Lunigianese di Scienze "G. Capellini", 2015
AA. VV., OTO Melara 1905 - 1990. Ottantacinque anni per la difesa, Chiavari, PUBLI RID, 1990
Nicola Pignato, Filippo Cappellano, Achille Rastelli, OTO Melara 1905 - 2005. Una grande tradizione verso il futuro, Fidenza, Mattioli 1885 spa per OTO Melara, 2005
Laura Maragnani, I ragazzi del 76. Vite parallele di Gustavo Stefanini e Sergio Ricci, Torino, UTET, 2010
Gli Stabilimenti Meccanici Odero Terni attraverso la macchina fotografica di Rodolfo Zancolli 1927-1929, a cura di Alessandra Vesco, Vol. II della collana Quaderni dell'Associazione Museo della Melara, La Spezia, 2018
Volti dal fondo. 20 voci di donne dall’Archivio Storico OTO Melara, a cura di Alessandra Vesco e Alessandro Cecchinelli, Vol. III della collana Quaderni dell'Associazione Museo della Melara, La Spezia, 2020
AA. VV, Uomini d'acciaio 1900 - 1920: La Spezia tra sogno e divenire, La Spezia, CROMED, 2015