1 - Nasce la Nieuport-Macchi, le prime produzioni e lo scoppio della guerra

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SOMMARIO: le origini di Aermacchi (1913-1915)
La Società Anonima Nieuport-Macchi è costituita il 1° maggio 1913, sposando tecnologia francese e imprenditoria lombarda. La famiglia Macchi, che costruiva carrozze a Varese dalla metà dell’Ottocento, guarda presto con interesse ai nuovi settori dell’automobilismo e del volo. Con la collaborazione del pionieristico Carlo Felice Buzio, nel novembre 1912 raggiunge l’accordo con la ditta francese Nieuport, i cui aerei erano già in servizio con il Regio Esercito. La costruzione dei primi monoplani per il concorso militare italiano è avviata con dieci operai prima ancora della costituzione della S.A. Nieuport-Macchi, con capitale italiano al 70%.

I primi anni di attività vedono l’azienda impegnata nella produzione di velivoli Nieuport su licenza, ma in breve tempo la Nieuport-Macchi inizia a studiare un’evoluzione originale del monoplano Nieuport e progetta autonomamente il velivolo monoplano terrestre ad ala alta denominato “Parasol”, di cui ne vengono prodotti 42 esemplari. All’entrata in guerra il 24 maggio 1915 il Parasol Macchi è l’unico aeroplano militare di progettazione e costruzione nazionale.


LA DINASTIA MACCHI E LE ORIGINI DELLA CARROZZERIA
Varese ed il suo territorio vengono chiamati “La Provincia con le ali” per la sua storica tradizione che, dagli inizi del Novecento, l’hanno resa famosa per la produzione di velivoli. L’origine della dinastia del fondatore dell’Aeronautica Macchi, l’ing. Giulio Macchi, risale alla metà del 1800 quando i due fratelli Agostino e Giovanni Macchi, dall’originaria attività di trasporto del pesce da Calcinate a Varese, diventano abili costruttori di carrozze, nell’ambito della corporazione denominata “Paratico dei Sellai”.

Dal sito originario di Piazza San Vittore, vicino al cuore di Varese, verso la fine dell’800 l’attività si trasferisce a poca distanza, in via Sanvito a Masnago, e si ingrandisce fino a contare un centinaio di dipendenti.
È così che i fratelli Macchi pongono il seme dalle cui radici si sarebbe sviluppata una tra le più longeve realtà industriali del mondo aeronautico, nonché una tra le più importanti aziende nel campo dei velivoli da addestramento.
All’inizio del ‘900 i figli dei fondatori: Giovanni, Giuseppe, Enrico e Giulio Macchi, costituendo la “Società Anonima Fratelli Macchi. Carrozzeria, Automobili e Ruotificio” decidono di espandere e diversificare le loro attività - visto il rapido evolvere dei mezzi di trasporto con motori a combustione interna – e puntano su settori più promettenti legati alle costruzioni meccaniche, ovvero carrozzerie per automezzi e tram, automobili, ferrovie e ruote in legno per vari impieghi.

LA GUERRA DI LIBIA ED IL BATTAGLIONE AVIATORI
Il primo impiego in assoluto dell’aviazione militare nell’ottobre 1911 con la 1ª Flottiglia Aeroplani al comando del cap. Carlo Maria Piazza in Libia, porta alla costituzione il 27 giugno 1912 del “Battaglione Aviatori” comandato dal ten. col. Montezemolo, che acquista nuovi aeroplani tra cui, in Francia sei Nieuport IVM modello di punta all’epoca, e programma la disponibilità, entro la primavera del 1913, di ben 18 squadriglie per complessivi 150 apparecchi, per quanto possibile da prodursi su licenza in Italia.

ACCORDO DI LICENZA CON LA NIEUPORT
L’ex corridore automobilista e pioniere d’aviazione C.F. Buzio, nel corso del 1912, si mette in contatto con Giulio Macchi, sollecitandone l’interesse ad acquisire la licenza del monoplano Nieuport.
Buzio è pertanto incaricato di recarsi a trattare con la Nieuport alla 4ª esposizione aeronautica di Parigi, in corso dal 26 ottobre al 10 novembre 1912, dove ottiene la loro offerta e il 13 novembre 1912 è in grado di sottoporla al Battaglione di Torino, in rappresentanza della Fratelli Macchi. L’offerta consta di 5 monoplani Nieuport biposto con Gnome da 80 cv, al prezzo unitario di 29.000 lire, e 7 monoplani monoposto con Gnome da 50cv al prezzo di 22.000, con consegne rispettivamente entro 80 e 100 giorni.

Il 19 novembre la F.lli Macchi sottoscrive a Varese l’accordo di licenza con Léon Bazaine, direttore commerciale della Nieuport. L’accordo include la partecipazione della F.lli Macchi al concorso militare di Torino del 1° aprile 1913 con due aeroplani, con motori e piloti forniti direttamente dalla Nieuport, e prevede la costituzione di una apposita società dedicata alla costruzione di aeroplani e idroplani Nieuport su licenza. Il giorno 29 il consiglio d’amministrazione della F.lli Macchi approva le intese.

IL PRIMO REPARTO DI COSTRUZIONI AERONAUTICHE E LA COSTITUZIONE DELLA “NIEUPORT-MACCHI”
Con l’invio delle parti e dei motori dalla Francia inizia la produzione aeronautica in un capannone a Masnago, dato in affitto alla Direzione Tecnica Aeronautica dalla Carrozzeria Fratelli Macchi, con il responsabile tecnico Henri Amman, affiancato da Felice Buzio come vice direttore tecnico ed una decina di operai.
Grazie alle capacità già acquisite nell’attività di costruzione di ruote, mozzi, cerchioni ed attacchi, fin da subito improntata da Giulio Macchi nell’ottica di un costante sviluppo tecnico e industriale, il personale italiano non ha inizialmente difficoltà ad assimilare dai francesi le nuove necessarie conoscenze tecnologiche, anche se la fisionomia della nuova impresa è da subito oggetto di acceso dibattito, all'interno del Consiglio di Amministrazione della F.lli Macchi, riguardo alle profonde differenze fra la cultura del prodotto aeronautico rispetto a quella della tradizionale produzione aziendale.

I primi due monoplani biposto con motore da 100cv, montati a Varese dal dicembre 1912, secondo il racconto dello stesso ing. Giulio Macchi in una sua relazione del marzo 1919, sono quelli destinati al Concorso Militare dell’aprile 1913, che “per causa dei motori montati sugli apparecchi non fu vinto dalla F.lli Macchi, ma gli apparecchi da essa presentati furono apprezzati tanto da indurre la Direzione Tecnica dell’Aviazione Militare d’allora (Battaglione Aviatori) ad ordinare una prima squadriglia di Nieuport monoplani, ed il gruppo di promotori a costituire senz’altro la Società Anonima Nieuport-Macchi”.

La fondazione della Società Anonima Nieuport-Macchi, a cui partecipa anche la Wolsit (Società Anonima Wolseley Italiana – Officine Legnanesi Automobili Wolsit - attiva a Legnano tra il 1907 e il 1927), viene quindi deliberata il 20 aprile dal consiglio d’amministrazione della Fratelli Macchi e il 28 aprile dalla casa francese.
Il 1° maggio 1913 a Varese si stipula pertanto l’atto notarile con capitale iniziale di 200.000 lire, di cui
70.000 sottoscritto da F.lli Macchi, 40.000 da Wolsit, 30.000 da Nieuport e 20.000 da famiglia Macchi; Presidente Paolo Molina, Vicepresidente Léon Bazaine, consiglieri Giovanni Prestini, Giulio Macchi, Enrico Macchi, Roberto Corsi, ed Eugenio Putato, rappresentante della Wolsit. Nell’agosto 1913 l’ing. Giulio Macchi diventa Presidente della Nieuport-Macchi.

Il panorama nazionale dell’industria aeronautica italiana è a quel tempo costituito da SIT (Società Italiana Transaerea) di Torino, creata nel 1912 da Louis Blériot per produrre su licenza aeroplani Blériot e Farman, dalla Nieuport-Macchi e dalla Società Anonima Costruzioni Aeronautiche Savoia di Bovisio Monbello, fondata nello stesso maggio 1913 da Lorenzo Santoni per produrre su licenza i biplani Farman. La Caproni, allora in crisi fallimentare, è salvata grazie al magg. Douhet, successore del Montezemolo, attraverso una sorta di nazionalizzazione. A Cameri Gabardini, subentrando alla AVIS (Atelier Voisin Italie Septentrional), inizia la sua storia.

LE PRIME CONSEGNE DEI VELIVOLI NIEUPORT-MACCHI
Alla produzione dei primi aeroplani con montaggio delle parti inviate dalla Francia sotto la supervisione di Henri Amman, segue il loro invio ai militari presso la cascina Malpensa, che li accettano dopo il collaudo del pilota della Nieuport, Armand Malard.

Alla fine del 1913 sono prodotti e consegnati 20 dei 28 aeroplani dei primi ordini.
Nel 1914/15 ne sono prodotti altri 28 che, dalle relazioni postbelliche della Ditta, sono tutti identificati come modello Macchi Nieuport 10.000. Tale designazione è riferita all’evoluzione del modello X o 10, con maggiore superficie alare e superiore autonomia.
Complessivamente a fine 1913 il Battaglione Aviatori dispone in linea di 50 monoplani Bleriot 80 cv., 18 monoplani Nieuport 80 cv., 34 Farman e 7 tra Bristol e Caproni, oltre agli idrovolanti della Marina. Il magg. Dohuet, al comando del Battaglione all’inizio del 1913, propugna l'aumento da dodici a venticinque squadriglie in linea, divise in tre gruppi, il primo con base in Piemonte, il secondo fra la Lombardia e il Veneto, ed il terzo nel Lazio.
A Busto Arsizio la 5a squadriglia è al comando del cap. Piccio che col Nieuport-Macchi si distingue per voli record; il 24-25 aprile 1914 effettua un percorso Busto-Padova-Bologna Cremona-Mirafiori- Busto di circa 1000 km, 10 ore di volo.
Il 17 aprile effettua il volo Busto-Mirafiori-Busto senza scalo meritando un solenne encomio del Comando Battaglione Aviatori. Ai primi di giugno del 1914, inoltre, Piccio effettua con successo le prime esperienze di osservazione di tiro d’artiglieria ad Oleggio, con segnalazioni a terra attraverso il lancio di gettoni di carta colorata ed emissione di nerofumo.
Il 16 maggio su Mirafiori l’aviatore Giuseppe Rossi con un Macchi Nieuport motorizzato con un LUCT da 80cv batte il primato italiano di durata in circuito chiuso con 3h 48’.
Il 6 luglio a Pordenone viene inaugurata la nuova Scuola Militare di Aviazione su biplano M. Farman e su monoplano Nieuport-Macchi.
Nel corso del 1914, a fronte della carenza di mezzi per il servizio di artiglieria, la Nieuport-Macchi inizia a studiare un’evoluzione originale del monoplano Nieuport nella configurazione Parasol per assicurare la piena visibilità dell’osservatore; Buzio e Amman sviluppano anche un brevetto (registrato il 24 febbraio 1914) per attuare lo sparo della mitragliatrice attraverso l’elica (sperimentato alla Schiranna nel corso della Guerra ma non utilizzato).
Il Macchi Parasol è un biposto ad ala alta, con motore Gnome da 80cv, con caratteristiche di rapida smontabilità e carrello senza pattino anteriore. Le prove di volo sono condotte da Clemente Maggiora a Busto Arsizio dal giugno 1914 e a Mirafiori, dove in settembre l’aeroplano viene ufficialmente presentato al Battaglione Aviatori in concorrenza con un analogo Parasol della Caproni (a posteriori designato Ca24).
Maggiora con il Macchi Parasol batte ripetutamente il record internazionale di altezza e salita con uno o due passeggeri: il 4 dicembre 1914 a 2700 m con due passeggeri; il 19 dicembre 1914 a 3750 m in 38 minuti con un passeggero; il 3 marzo 1915 a 3.790 m con un passeggero in 45 minuti, in condizioni proibitive al punto che il rientro avviene con l’oscurità, alla luce dei falò.
Dopo interventi correttivi per migliorare la scarsa stabilità, il primo Macchi Parasol è formalmente accettato dal Battaglione solo il 1° febbraio 1915 e nella primavera 1915 ne vengono ordinati 36 unità da consegnarsi entro agosto. Nel maggio 1915 anche Francesco Baracca è inviato a Malpensa per i collaudi del Macchi Parasol di cui ne è stata prodotta una serie di 42 esemplari, con l’ultimo accettato il 22 settembre. Ma per gli incidenti dovuti alla carente stabilità sono stati ritirati dal servizio di prima linea non appena disponibili i francesi Caudron G3.
Anche il Caproni Parasol con il motore Gnome 100 cv, viene prodotto in 12 esemplari dalla stessa Nieuport-Macchi nel corso del 1915, a causa della inoperatività della Caproni. I Caproni Parasol, assegnati alla 15a squadriglia di Piacenza, però non raggiugono mai lo stato operativo a causa della grave instabilità.

L’ENTRATA IN GUERRA E I NUOVI BIPLANI NI.10
Dopo il Patto di Londra del 26 aprile 1915, con cui l’Italia si impegna ad affiancare in guerra Russia, Francia e Inghilterra in cambio di significativi vantaggi territoriali, il gen. Moris, comandante del Corpo Aeronautico dell’Esercito, si reca a Parigi per concordare le possibili modalità di supporto francese chiedendo, oltre a varie forniture militari, la licenza del nuovo biplano biposto Nieuport Ni 10, da prodursi alla Nieuport-Macchi, oltre ad una fornitura diretta francese.
All’entrata in guerra il 24 maggio 1915, il Macchi Parasol è l’unico aeroplano militare di progettazione e costruzione nazionale. Dal 26 maggio sono assegnati alla neocostituita 2a squadriglia e destinati al servizio di artiglieria; è anche il primo velivolo equipaggiato di apparecchio radiotelegrafico.
Dei 75 velivoli delle 12 squadriglie al fronte, 27 sono i Nieuport-Macchi delle squadriglie 5a, 6 a, 7 a e 8 a presso Campoformido. Gli idrovolanti disponibili alla Regia Marina sono una trentina.
Da parte austriaca si dispone di un centinaio tra aerei ed idro, in parte già sperimentati sui fronti orientali. Alla stessa data la Francia può contare su 1.150 apparecchi, la Germania su 764.
Data testuale
1913-1915
Soggetto produttore
Aermacchi
Riferimenti bibliografici
Bibliografia:
P. Macchione, “L’Aeronautica Macchi. Dalla leggenda alla storia”, 1984 Milano, Franco Angeli editore.
R. Abate, G. Lazzati, “I velivoli Macchi dal 1912 al 1963”, Milano, 1964, Ali nel Tempo.
R. Abate, “Storia della Aeronautica italiana”, Milano, Casa Editrice Bietti, 1974.
R. Gentilli, “L’Aviazione da caccia italiana, 1918-1939”, Firenze, 1982, Edizioni Aeronautiche Italiane.
R. Gentilli, A. Iozzi, P. Varriale, “Gli Assi dell’aviazione italiana nella Grande Guerra”, Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Aeronautica, Roma, 2002.
G. Cattaneo, “Aermacchi world 1913-2003”, Varese, 2003, Reggiani.
G. Alegi, “Nieuport 10. Storia di un aereo”, Museo Storico Italiano della Guerra, Rovereto (TN), 2008, Edizioni Osiride.
A. Neviani, “1913-1993 Gloriosa storia dello stabilimento di via Sanvito”, FederManager Varese, 2024. https://www.docomomoitalia.it/wp-content/uploads/2021/05/Aermacchi-Evoluzione-stabilimento-e-aspetti-storici-rilevanti.pdf

Periodici:
“Ali italiane”, 1 vol. (1908-1922), Milano 1978, Compagnia Generale Editoriale.
“Aermacchi Informazione”, rivista periodica interna dell’Aeronautica Macchi, 1957-1981, Varese: fascicoli vari.
“Aermacchi World”, rivista periodica aziendale, 1982-2011, Venegono: fascicoli vari.
Classe di risorse
Collection

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