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Descrizione
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Idrocorsa MC.72 - Aeronautica Macchi - Varese
L’idrocorsa MC.72, fu progettato dall’ing. Mario Castoldi per vincere l’edizione della Coppa Schneider del 1931, evitando così che gli inglesi, con la terza vittoria consecutiva dopo le due precedenti edizioni di Calshot, ottenessero la conquista definitiva del prestigioso trofeo.
Per l’edizione del 1931 il Ministero, onde evitare dispersioni di energie e fondi come si verificò nella precedente edizione, assegnò alla sola Macchi il contratto per 5 MC.72 (MM 177-182). Per la prima volta il progetto fu designato con la “C” di Castoldi, che iniziò lo sviluppo del velivolo già nel 1929, ottimizzando la fusoliera attorno all’innovativo motore Fiat AS.6, progettato con l’accoppiamento in tandem di due AS.5.
Purtroppo il collaudo risultò molto più lungo e laborioso del previsto e l’MC.72 non poté partecipare alla gara del 1931, lasciando così ai soli inglesi la conquista definitiva del trofeo, chiudendo così l’era della Coppa Schneider.
Ma Italo Balbo non si dette per vinto e la Scuola Alta Velocità venne trasformata in Reparto Alta Velocità (RAV) con l’obiettivo di riguadagnare e superare il record mondiale di velocità, stabilito dagli inglesi.
L’obiettivo fu raggiunto, infatti l’MC.72 fu detentore dei seguenti primati: velocità su base di 3 km (Francesco Agello, 10 aprile 1933, 682,078 km/h); velocità sui 100 km (Guglielmo Cassinelli, 8 ottobre 1933, 629,370 km/h); Coppa di velocità Luigi Blériot (Pietro Scapinelli, 21 ottobre 1933, 619,374 km/h) per concludere il 23 ottobre 1934 con il primato di velocità su base di 3 km, ottenuto da Agello con 709,209 km/h.
L'M.C.72 detiene ancora il primato di velocità assoluta per idrovolanti propulsi da motore alternativo.
Dati tecnici:
COSTRUZIONE: idrovolante a due galleggianti, monoplano ad ala bassa, monomotore, monoposto.
Ala interamente in duralluminio, fusoliera metallica, coda in legno; montanti in legno e metallo e scarponi metallici e, nella configurazione da record, in legno.
MOTORE: Fiat A.S.6 a 24 cilindri a V raffreddati ad acqua da 2400 (1933) - 2800 (1934) CV. Due eliche trattive bipala coassiali controrotanti.
DIMENSIONI: apertura alare 9,48 m (31'1½"); lunghezza 8,32 m (27'4"); altezza 3,30 m (10'10"); superficie alare. 15,0 mq (161.5 sq.ft).
PESI: peso a vuoto 2500 kg (5,500 lbs.); carico utile (1933) 525 kg (1,155 lbs.), (1934) 407 kg (895 lbs.); peso totale (1933) 3025 kg (6,655 lbs.), (1934) 2907 kg (6,395 lbs.).
PRESTAZIONI: velocità massima (1933) 682 km/h (424 m.p.h.), (1934) 709 km/h (441 m.p.h.).
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Data testuale
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1929 - 1934
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Data di creazione della scheda
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Dicembre 2024
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Riferimenti bibliografici
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Bibliografia:
AA.VV, Speciale “25 anni or sono: reparto di Alta Velocità”, in Ali Nuove, anno XI, n. 5-6, Roma, 28 marzo 1959, Ali Nuove Editrice.
E. Bazzocchi, “Technical aspects of the Schneider Trophy and worlds aspects for seaplanes”, 1971, R.Ae S. Coventry, R.Ae S. Southampton
M. Bendoni, “L’epopea del reparto alta velocità”, Asola, 1971, Editrice Rongoni & Gazzoli.
Igino Coggi, “MC.72 & Coppa Schneider” Monografie Aeronautiche italiane, Roma, 1984, C. Tatangelo editore.
P. Macchione, “L’Aeronautica Macchi. Dalla leggenda alla storia”, 1984 Milano, Franco Angeli editore.
R. Abate, G. Lazzati, “I velivoli Macchi dal 1912 al 1963”, Milano, 1964, Ali nel Tempo.
G. Apostolo, G. Cattaneo, Idrocorsa Macchi, in Ali d'Italia, n. 26, Torino, 2007, La bancarella aeronautica ed.
Marco Gueli, “Gli idrovolanti da corsa della Macchi”, in Storia Militare, n. 268, Parma, gennaio 2016, Edizioni Storia Militare Srl
Luigino Caliaro, “Rosso Corsa. La Coppa Schneider e il Reparto Alta Velocità”, Milano, 2017, Luckyplane Book editore.
Periodici:
“Ali italiane”, 1 vol. (1908-1922) -2 vol. (1923-1938), Milano 1978, Compagnia Generale Editoriale.
“L’Ala d’Italia”, 1919-1943, Milano, Ufficio Editoriale Aeronautico: fascicoli vari.
“Aermacchi Informazioni”, rivista periodica interna dell’Aeronautica Macchi, 1957-1981, Varese: fascicoli vari.
“Aermacchi World”, rivista periodica aziendale, 1982-2011, Venegono: fascicoli vari.