Materiale fotografico Agusta

Collezione
Descrizione
Le immagini di seguito descritte si riferiscono alla produzione di elicotteri Agusta. Tra i modelli che ritornano più frequentemente è possibile trovare:

- A103: L’elicottero monoposto A103 è stato il terzo progetto interamente sviluppato dall’Agusta, ma il primo a essere stato portato in volo nell’ottobre del 1959. A soli cinque anni dal primo volo dell’AB47 (maggio 1954), costruito su licenza dell’americana Bell, l’Agusta dimostrò di aver acquisito la conoscenza della tecnologia ad ala rotante attraverso la realizzazione di questa macchina. Lo scopo fu quello di costruire un velivolo di piccole dimensioni e costi ridotti: da qui la scelta del monoposto.
Questo elicottero, e il successivo A104, furono gli unici a montare un motore a pistoni, progettato e prodotto interamente dalla MV Agusta e denominato GA70, per esprimere la potenza massima al decollo (di poco più di 80 CV).
Il prototipo non conobbe mai la produzione in serie e, attualmente, l’unico rimasto è esposto presso il Museo Agusta di Cascina Costa di Samarate (VA).

Caratteristiche generali: elicottero leggero monoposto a pattini con rotore centrale e di coda bipala e barra stabilizzatrice;
Motore: MV Agusta GA70, 4 cilindri contrapposti, 2.300 cc, starter elettrico, 3.100 giri/minuto; 83 CV; 67 kg;
Dimensioni: lunghezza massima 6,13 m; altezza massima 2,23 m; diametro rotore principale 7,390 m; diametro rotore di coda 1,170 m;
Peso: peso a vuoto 211 kg; peso massimo al decollo 381 kg;
Prestazioni: velocità massima 153 km/h; velocità di crociera 137 km/h; quota massima di servizio 4570 m; autonomia massima 4540 km; raffreddamento ad aria; distribuzione ad aste e bilancieri.

- A104: A circa un anno di distanza dal primo volo dell’A103, un altro prototipo conobbe il battesimo dell’aria. Si tratta del modello A104, interamente derivato dal modello A103, ma in configurazione biposto, permettendone l’impiego anche come addestratore. La limitata autonomia del precedente prototipo spinse l’Agusta ad aumentare le dimensioni del velivolo, estendendone così il raggio d’azione.
Anche in questo caso, il motore venne progettato e costruito interamente dalla MV Agusta con la nomenclatura MV-GA120. I cavalli passarono da 83 a 140 per far fronte alle maggiori dimensioni e per aumentarne le prestazioni.
Il prototipo realizzato non venne mai costruito in serie.
Attualmente, il velivolo è esposto presso Volandia - Parco e Museo del Volo a Somma Lombardo (VA).

Caratteristiche generali: elicottero leggero biposto a pattini con rotore centrale e di coda bipala e barra stabilizzatrice
Motore: MV Agusta GA120, 4 cilindri contrapposti, 3.689 cc, starter elettrico, 140 CV a 3100 giri; raffreddamento ad aria; distribuzione ad aste e bilancieri
Dimensioni: lunghezza massima 9,3 m; altezza massima 2,35 m; diametro rotore principale 7,95 m; diametro rotore di coda 1,250 m
Peso: peso a vuoto 380 kg; peso massimo al decollo 640 kg
Prestazioni: velocità massima 165 km/h; velocità di crociera 135 km/h; quota massima di servizio 3000 m; capacità di carico: due piloti e 120 kg

- A101: Primo prototipo a essere stato progettato, il grande elicottero A101 fu il terzo velivolo interamente progettato e costruito da Agusta a essere portato in volo.
L’azienda dimostrò subito grandi ambizioni nel costruire una macchina dalle dimensioni enormi rispetto agli standard dell’epoca.
Nonostante la sola esperienza costruttiva dei piccoli biposto AB47, verso la metà degli anni Cinquanta, venne posto in cantiere questo impegnativo progetto che, dopo vari interventi e rivisitazioni ingegneristiche, approdò alla versione A101G, volando per la prima volta il 19 ottobre 1964, sempre a Cascina Costa.
Tutto in questa macchina appare gigante: dalle dimensioni della fusoliera, con oltre 20 metri di lunghezza, alla dimensione del grosso rotore principale pentapala da 19,80 m di diametro; dal gruppo propulsore formato da ben tre motori a turbina, in grado di erogare complessivamente 4.200 CV, alla capacità di carico (poteva variare da piccoli automezzi a oltre 30 persone e/o ben 6.000 kg di carico); dal peso a vuoto di 6.400 kg, al peso massimo al decollo di 11.500 kg.
La presenza di due pod carburante laterali permetteva a questa macchina di coprire senza scalo la distanza di 383 km, a una velocità massima di 225 km/h.
Si differenziò dai velivoli di simili dimensioni (prodotti dalla concorrenza) per la capacità di imbarcare carichi eccedenti le dimensioni longitudinali della fusoliera. Questo era garantito non solo dalla presenza di una rampa mobile posteriore, ma anche di un portello mobile anteriore posto sotto la cabina di pilotaggio.
Nonostante gli ottimi riscontri provenienti dalle prove tecniche e di volo, nonché gli apprezzamenti delle Forze Armate Italiane, il progetto non proseguì per differenti scelte commerciali dell’Azienda.
L’unico prototipo rimasto oggi si trova nei magazzini del Museo Agusta, in attesa di essere restaurato.

Caratteristiche generali: elicottero pesante da trasporto; triciclo anteriore; rotore centrale pentapala e rotore di coda esapala; portelloni di carico anteriore e posteriore
Motore: n.3 turbine a gas Bristol Siddeley da 1.400 CV ciascuna per un totale di 4.200 CV complessivi
Dimensioni: lunghezza massima 20,19 m; altezza massima 6,52 m; diametro rotore principale 20,40 m; diametro rotore di coda 4 m
Peso: peso a vuoto 6.400 kg; peso massimo al decollo 11.500 kg
Prestazioni: velocità massima 225 km/h; quota massima di servizio 3.950 m; autonomia 380 km; capacità di carico: due piloti + 38 passeggeri oppure 6.500 kg

- A106: Dall’esperienza costruttiva maturata con i precedenti modelli venne ricavato il progetto dell’A106. Con questa macchina tornò la configurazione di elicottero monoposto, ma per uno scopo ben preciso: occupare il minor spazio possibile per essere imbarcato sulle fregate della Marina Militare Italiana. L’A106 era, infatti, un piccolo elicottero monoposto a turbina con il preciso obiettivo di alzarsi dai ponti delle navi italiane.
I vincoli costruttivi, ovvero ridotte dimensioni e possibilità di elevato carico, posero non poche difficoltà ai progettisti Agusta. Lungo soli 9,5 m e alto 2,5 m, il rotore bipala poteva essere ripiegato per essere alloggiato negli hangar delle fregate.
Il pilotaggio di questa macchina si dimostrò assai arduo considerando anche l’anomala altezza dei pattini d’atterraggio che accoglievano, al suo interno, ben due siluri Mk43.
Il battesimo dell’aria avvenne a Cascina Costa il 20 novembre 1965 e, successivamente, iniziò un’intensa campagna di prove con la Marina Militare per verificarne l’efficienza.
dei prototipi costruiti è conservato presso la Stazione Aeromobili della Marina Militare di Grottaglie (TA).

Caratteristiche generali: elicottero leggero monoposto a pattini; rotore centrale bipala con barra stabilizzatrice e pale chiudibili; rotore di coda bipala chiudibili
Motore: n.1 turbina a gas Turboméca-Agusta TA-230 da 350 CV di potenza
Dimensioni: lunghezza massima 10,97 m; altezza massima 2,50 m; diametro rotore principale 9,50 m; diametro rotore di coda 1,40 m
Peso: peso a vuoto 590 kg; peso massimo al decollo 1.400 kg
Prestazioni: velocità massima 176 km/h; velocità di crociera 167 km/h; quota massima di servizio 3.000 m; autonomia 740 km; capacità di carico: un pilota + 1.300 kg di carico
Soggetto produttore
Agusta
Classe di risorse
Collection

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